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Spagna on the road

  • Immagine del redattore: Larissa
    Larissa
  • 21 mag 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 24 mag 2023

Una settimana di vacanza a fine maggio e l'aspettativa di un viaggio lungo ma allo stesso tempo rilassante: spot sul mare, cene all'aperto, colazioni in spiaggia e poi una deviazione sui Pirenei per qualche passeggiata in montagna. Tutti i posti da visitare segnati sulla cartina e tanta voglia di viaggiare.


La realtà è stata ben diversa: sui Pirenei la neve, che solitamente ci piace e anche tanto. Ma siccome la neve l'abbiamo a casa nostra e l'idea di vacanza in Spagna era ben diversa, abbiamo improvvisato con un cambio di itinerario.


Abbiamo passato cinque giorni consecutivi con vento (fortissimo) senza tregua. Nessuna colazione in spiaggia, temperature decisamente più fresche di quelle che ci aspettavamo e una sola cena fatta all'aperto. La meteo ha condizionato particolarmente questo viaggio, tanto da decidere di rientrare con qualche giorno di anticipo tralasciando alcuni posti da visitare... perché una volta cessato il vento, è arrivata la pioggia.

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Tralasciando le condizioni meteorologiche, le zone che abbiamo visitato ci sono piaciute davvero tanto: parchi naturali molto selvaggi, formazioni rocciose particolari che variano completamente da zona a zona e paesaggi completamente diversi dai nostri. Tutti i chilometri percorsi con il van infatti sono stati leggeri e spensierati ammirando il panorama.


Ultime note prima di passare alle informazioni più pratiche: fine maggio è un periodo di bassa stagione, bar e ristoranti sono quasi tutti chiusi. Inoltre per chilometri e chilometri spesso non c'è niente di niente (nessun benzinaio, nessun supermercato) noi ci siamo organizzati con una buona spesa iniziale per tutta la settimana. Inoltre sono ufficialmente convinta che non basta aggiungere una "S" alla fine di tutte le parole per sapere lo spagnolo: in diverse occasioni i locali non parlavano ne inglese ne francese (noi senza parlare lo spagnolo) di conseguenza non è stato così semplice capirci.

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Dove dormire

Nel Parco Naturale della Sierra de Guara c'è ovunque il divieto di campeggio libero per tutelare la zona, abbiamo quindi deciso di passare una notte al Camping el Puente, poco prima di Rodellar. Siamo stati accolti calorosamente nonostante le incomprensioni linguistiche e abbiamo potuto scegliere la piazzola che preferivamo. Campeggio abbastanza grande ma nonostante questo molto tranquillo, con piazzole erbose , situato lungo il fiume. Ottima base per molte attività sportive come l'arrampicata, il bouldering, il cayoning, il trailrunning e le escursioni in generale. Qui siamo riusciti a fare l'unica cena all'aperto di tutta la settimana.


Tra Rodellar e Margalef abbiamo trovato uno spot a Ulldemolins, abbastanza vicino alla strada ma tranquillo, in uno spiazzo sterrato con vista sulle colline circostanti con delle formazioni di roccia molto particolari. All'ora del tramonto il cielo ci ha regalato dei colori davvero magici.


Cercando sulla cartina ho trovato uno spot che non potevamo perderci: la spiaggia sul Golfo di Roses. Molte possibilità di parcheggio lungo una strada sabbiosa con accesso diretto al mare: il genere di spot che adoro nella bella stagione. L'idea iniziale era di trascorrere la notte qui, ma dopo aver cenato nel van con tutti i finestrini chiusi a causa della sabbia che volava dappertutto, abbiamo lasciato la spiaggia un po' sconsolati ma allo stesso tempo coscienti che non si poteva passare una notte con quel vento.


Stanchi del vento senza sosta abbiamo cercato un posto riparato per passare la notte e abbiamo trovato un parcheggio a Tamariu. Non particolarmente bello, ma punto di partenza per una carinissima passeggiata sulla scogliera, dove la mattina abbiamo visto un'alba davvero pazzesca.


Cosa visitare

Il Parco Naturale Sierra de Guara è un'area molto estesa tra fiumi, gole, formazioni rocciose e vegetazione molto variata. Noi siamo stati nella zona di Rodellar, conosciuta per l'arrampicata. Un'atmosfera quasi magica: una foresta piena di caverne, archi di roccia e in fondo alla vallata la sorgente del fiume. Le foto quasi non rendono l'unicità di questo paesaggio.


Prima di fare ricerche dei posti da visitare, non sapevo nemmeno dell'esistenza di zone desertiche in Spagna. Così abbiamo attraversato il Deserto del Monegros: strade sterrate senza indicazioni e formazioni rocciose chiamate "tozales" dalle forme particolari e con striature colorate naturali. Un'esperienza bellissima e un panorama mai visto prima. Mi sarebbe piaciuto rimanere a dormire in questa zona per vedere i colori dell'alba o del tramonto, ma il vento era troppo insistente e ci siamo fermati solo per una breve sosta con merenda.


Cala el Golfet è una piccola caletta sulla Costa Brava, raggiungibile in pochissimi minuti a piedi su una stradina ben segnalata. Non c'è sabbia ma sassolini molto piccoli e rimane molto intima siccome è circondata da scogliera.


Abbiamo lasciato il van nei pressi dei Giardini di Cap Roig, sempre sulla Costa Brava. Ci siamo incamminati per circa 2 km lungo una strada sterrata abbastanza ombreggiata seguendo le indicazioni per Cala Estreta. Una volta usciti dalla pineta un piccolo paradiso: una spiaggia selvaggia davvero spettacolare. Percorrendola a piedi si possono raggiungere le altre piccole calette accanto.


Dove mangiare

Il Rifugio Kalandraka si trova in fondo al paese di Rodellar, ed è il ritrovo per eccellenza dei climber. Ambiente semplice e accogliente. Abbiamo pranzato con dei piatti che sulla carta si presentavano come "colazioni"... in effetti l'orario del nostro pranzo è l'orario della loro colazione !


Breve racconto extra

Il giro nel deserto ci ha regalato una gomma bucata, ma ce ne siamo accorti solo la mattina successiva quando si è accesa la spia della van. Convinti fosse solo un calo di pressione di uno pneumatico (e non un buco) siamo andati fino a Margalef. Partiti da li la prima stazione di servizio si trovava a 30 km, ma con tutta calma l'abbiamo raggiunta e abbiamo gonfiato nuovamente la gomma, ed è stato in quel momento che ci siamo accorti che era da sostituire. Abbiamo contattato il soccorso stradale locale che inizialmente era irraggiungibile e poi parlava unicamente spagnolo. Con l'aiuto di un ragazza del posto abbiamo cercato un meccanico in zona, ma tra pranzo e siesta erano tutti chiusi dalle 13.00 alle 17.00. Così ci siamo diretti verso la prima grande città, Tarragona, dove abbiamo trovato un'officina aperta. Gentilissimi ci hanno accolti (chiaramente non mezza parola in inglese, tutto spagnolo) e senza nessuna attesa hanno sostituito la gomma bucata gratuitamente. Nei viaggi si sa: non mancano mai gli imprevisti, ma allo stesso tempo lungo il percorso si trovano persone straordinarie.


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